Stele

LE STELE DI VIDDALBA

Le stele recuperate a Viddalba, ammontano a circa 80 e costituiscono di gran lunga il numero più numeroso fra quelli ritrovati in Sardegna.

Campagne di scavo, condotte da Giuseppe Pitzalis, hanno portato a definire, l’estensione di un’area cimiteriale piuttosto diffusa.
L’area in questione riguarda la zona di San Leonardo, ove precedentemente, altre campagne di scavo, avevano condotto al rinvenimento di altrettanti interessanti rinvenimenti, pertinenti ad epoche precedenti a quello romano.
L’interesse delle rispettive datazioni interessano l’uso delle tipologie tombali dal III sec. a C. sino al III – IV d. C.
Da considerare anche l’alto numero di tombe, purtroppo, andate distrutte accidentalmente, nel corso dei lavori agricoli o per la realizzazione di infrastrutture.
Il Dottor Pitzalis, ha potuto scavare circa 53 tombe, alcune delle quali recuperate e riutilizzate come ad esempio le stele funerarie.
Sono state pertanto documentati diversi tipi di rituali, inumazione ed incenerazione.
Altresì sono state identificate sepolture a fossa terragna, in anfora, alla cappuccina, in cassa lignea, in mattoni.
 

Tertius

La Stele degli Sposi.

Le stele rinvenute, hanno una grande varietà di motivi iconografici, fra cui fà assolutamente spicco, un caso unico, ovvero una stele con doppia figura umana, sicuramente una coppia di ” SPOSI “.

Le stele rinvenute, hanno una grande varietà di motivi iconografici, fra cui fà assolutamente spicco, un caso unico, ovvero una stele con doppia figura umana, sicuramente una coppia di ” SPOSI “.
Di eccezionale importanza, almeno sei stele con iscrizioni funerarie, che ci testimoniano, nell’onomastica, la piena romanità di questi manufatti, databili fra il I secolo a. C. ed il I sec. d. C.
Collegate all’area funeraria di San Leonardo, dovevano essere alcune altre sepolture segnalate nelle vicinanze, presso le chiese di San Michele e di Santa Maria Maddalena.
Fu rinvenuta in località San Benedetto, a metà strada tra San Leonardo e Santa Maria Maddalena un’altra tomba a cassone, isolata, costituita da lastre ortostatiche, disposte con cura.
Da considerare che ad un’area di così grande estensione, non corrispondono, sul terreno, altrettanti considerevoli tracce degli insediamenti, che tuttavia potrebbero essere stati in parte obliterati dal moderno centro di Viddalba.
Sempre a Santa Maria Maddalena sono presenti anche i ruderi di un ponte, forse di epoca romana(se non medievale) del quale rimangono solo alcuni resti di piloni semisommersi.
 

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